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Il gesto è il fondamento dell’arte della danza. Nell’azione del danzare, e prima di ogni danza coreografata, il gesto nasce innanzitutto nell’espressività emanando dal corpo in movimento. L’espressività corporea, ritmica e sensitiva, è costitutiva del gesto danzante prima ancora che si manifesti l’espressione dei gesti danzati attraverso i passi e le figure che costruiscono la danza. Caratterizzato da entrambi i lati del danzante e del danzato, il gesto è alla base della danza.

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Se l’esperienza creativa corporale fornisce un materiale senza forme con cui lavorare, iniziarne l’elaborazione fa appello all’immaginazione e alle rappresentazioni proprie dei danzatori. La costruzione coreografica sviluppa un linguaggio del corpo che costituisce una parola che va incontro all’alterità.

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Le diverse forme artistiche provengono da un’azione creativa attraverso la quale il gesto esprime il linguaggio del corpo in sé. Incrociato con il linguaggio coreografico, è alla base dell’espressione di un atto creativo artistico. Il percorso del gesto creativo produce l’articolazione del proprio linguaggio singolare in cui si mobilitano aspetti fisico-psichici individuali significativi. Così, essi fanno parte della storia del soggetto e partecipano alla costruzione della sua identità.

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Colette Mauri

Il gesto della danza

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Coreografa - Performer

Danzatrice e performer, Colette Mauri fonda Artes Movendi nel 1996 che associa altre discipline artistiche alla danza contemporanea. Conduce una ricerca sul gesto danzante originato nella creatività.

 

Insegnante di danza contemporanea, inizialmente appoggia la sua pratica sulla Danza Libera di Isadora Duncan e Malkovsky, e alla ritmica di Emile Jaques-Dalcroze, sui principi elaborati da Rudolf Laban e l’improvvisazione creativa di Mary Wigman.

 

Arricchisce la sua pratica al contatto di coreografi assai differenti, coreografi della corrente della Post-Modern Dance, come Steve Paxton, dell’improvvisazione, come Julyen Hamilton e Mark Tompkins, della danza africana, come Elsa Wolliaston, del Butoh, come Carlotta Ikeda, oppure come Odile Duboc o Hervé Diasnas...

 

Coreografa, si basa sugli strumenti della danza-improvvisazione per sviluppare il gesto danzante nato dal movimento singolare di ciascuno dei danzatori. Collaborando con musicisti, artisti plastici, registi..., il suo procedimento di performance integra l’oggetto “plastico, sonoro, visivo” che diventa parte delle sue creazioni transdisciplinari.

Questa specificità interdisciplinare per lo sviluppo dell’espressione di sè si ritrova negli stages e ateliers che mirano alla creatività attraverso l’improvvisazione.

Danza Arte-terapeuta

Psicologa

La creatività mira a diventare un processo di cambiamento e di trasformazione di se stesso quando si iscrive in un percorso personalizzato, individuale o in gruppo.

 

Lo sviluppo personale è generato attraverso la danza-terapia e la danza-improvvisazione, aprendosi alla sperimentazione delle mediazioni psicocorporee : movimento, suono, oggetto plastico... mettono in gioco l’espressività creativa del corpo e la libera-espressione, che danno luogo alle rappresentazioni dell’immagine corporale, al linguaggio gestuale proprio e all’identità singolare della corporeità.

 

Danza-terapeuta, in quanto psicologa e psicoanalista, Colette Mauri esercita nei settori :

-della formazione e dell’insegnamento

-della sanità e del sociale (educazione specializzata)

-della psichiatria e del medico-sociale (centri per disabili)

-della psicoterapia e della danza-terapia, arte-terapia

 

Dottoressa in psicopatologia, la sua ricerca riguarda il gesto danzante creatore e terapeutico.

Ѐ stata incaricata di un insegnamento sull’Immagine incosciente del corpo e le psicoterapie con mediazione creatrice plastica e corporale alla facoltà di psicologia di Strasburgo dal 1988 al 1996 (Master 1).

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